lunedì 11 marzo 2013

Eolico di alta quota: una nuova prospettiva per l’energia eolica


Come noto, in alta quota i venti sono ben più forti che in superficie, dove incontrano diverse resistenze, e come tali hanno un potenziale energetico ben maggiore rispetto ai venti intercettati dai comuni impianti eolici, offshore e non.E’ soprattutto la troposfera, quella fascia di atmosfera posta ad una altezza tra i 10 e i 18 chilometri che è lo strato più basso dell’atmosfera, dove avvengono i principali fenomeni metereologici, che le correnti eoliche hanno una potenzialità incommensurabilmente superiore a quella di superficie.Se poche settimane fa avevamo dato notizia di un’azienda italiana che sta brevettando una sorta di aquilone che può innalzarsi fino a quasi un chilometro sopra le cime più alte, ecco oggi (via Alternative Energies Mag) il turno di un’azienda americana, la Joby Energy, che sta testando un rivoluzionario tipo di impianto eolico, chiamato Airborne, in grado di catturare l’energia del vento in alta quota: si tratta di un meccanismo di ventole legate tra di loro con barre in fibre super resistenti(vedi anche video sotto), che potrebbero rimanere in alta quota diversi anni senza necessità di manutenzione o quasi.Chiaramente le difficoltà tecniche e le problematiche legate alla sicurezza sono enormi.Per la progettazione del prototipo, l’azienda americana si è affidata a materiali rigidi ultraresistenti, che dovrebbero assicurare una migliore longevità con le più difficili condizioni atmosferiche dell’alta quota.Nel momento in cui scriviamo la Joby Energy sta testando un prototipo con una turbina di 30kW, collegato a terra con una serie di cavi che trasmettono l’energia elettrica prodotta dalle turbine. In caso di successo, è previsto il test di un secondo prototipo di Airborne da 100kW, dopo di che, se tutti i test di sicurezza dovessero essere superati, è previsto un biennio circa per arrivare allo sfruttamento commerciale della tecnologia. In ogni caso si può dire che offshore, di terra o di aria, il vento soffia sempre più forte sulle ali dell’eolico.
Ad alta quota la potenza delle correnti d’aria è davvero consistente e se si potesse sfruttare per ottenere energia pulita si potrebbero abbattere i consumi dell’elettricità. Il gruppo Altaeros ha colto al volo, è proprio il caso di dirlo, la possibilità di costruire una turbina gonfiata con dell’elio e sta sperimentando la riuscita del progetto. Il primo test è stato effettuato negli Stati Uniti, precisamente nel Loring Commerce Center di Limestone, nel Maine. La turbina, chiamata Airborne Wind Turbine (AWT), è stata lanciata ad un’altezza di 107 metri ed ha generato più del doppio della potenza ottenuta normalmente dalle torri eoliche standard.
Il prototipo è stato costruito sulla base del modello degli aerostati, capaci di resistere alla potenza di uragani e in grado di scendere in modo controllato verso terra. I padri del progetto sono Ben Glass e Adam Rein, amministratore delegato e co-fondatore della Altaeros Energies.Ci sono altri vantaggi nell’utilizzare una turbina ad alta quota, come l’assenza di rumore e una ridotta manutenzione.La Altaeros Energies, fondata da alumni del MIT e di Harvard nel 2010, sta puntando ad ottenere investitori interessati al progetto. I costi sono sicuramente di gran lunga superiori rispetto a quelli richiesti per le comuni pale eoliche ma è pur vero che l’energia ottenuta sarà pari a 5 volte i livelli standard.Pensate a cosa potrebbe significare per tutte quelle zone remote prive di elettricità. Non resta che attendere ulteriori sviluppi in attesa che il settore industriale colga la valenza del progetto.

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